GIORGIO
CASCONE

La mia storia fotografica, quella della mia vita, è sempre stata indissolubilmente legata alla fotografia. Tutto iniziò a sei anni, quando incontrai, per la prima volta, una vera macchina fotografica: fu una sorta di "battesimo". Ma non solo il mio. Era il "battesimo" di mia sorella quando scattai da una Yashica mat 124, una "biottica a pozzetto", la mia prima foto. Mio padre sapientemente, mi indicava dove guardare e dove pigiare, ed io ossequiosamente eseguivo. Sfortuna volle che la mia curiosità di bambino ebbe dei risvolti poco piacevoli. Pronta la mia domanda: Papà posso guardare la foto che ho scattato? Lui mi disse:- "Giorgio aspetta. E' nel rullino. Domani andiamo al laboratorio e la vediamo stampata". Anticipando i tempi, forse "precursore" dell'imminente passaggio al digitale, decisi di fare da me. Aprii lo "scrigno", guardingo, di nascosto e, mentre tutti festeggiavano, srotolai il rullino 6X6 da 12 con la mia foto e con mia enorme amarezza e stupore non vidi nulla. Andai subito da mio padre e mostrai il mio disappunto. Ebbi una sgridata, bella forte, davanti a tutti: ricordo ancora il pianto.
Riscattò tutto e nelle foto in bella mostra c'ero io con gli occhi gonfi. Quel giorno promisi a me stesso che dovevo scattare delle foto: dovevano essere belle e tutti dovevano vederle. Partì tutto per gioco, è diventata una passione, e poi un lavoro.